La rivoluzione dell’energia rinnovabile dalle Alpi alle isole

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Il settore energetico ha avviato una profonda trasformazione verso la sostenibilità. Grazie a incentivi e piani statali, anche l’Italia ha abbracciato questo cambiamento come ci racconta MainStreet Partners.

Quello della transizione energetica è un treno in corsa per raggiungere la tappa finale della sostenibilità ma ci sono molti aspetti da considerare per gli investitori.

MainStreet Partners, società londinese specializzata nell’analisi di investimenti ESG e sostenibili, ha analizzato la situazione in Italia per chiarire questa rivoluzione. Il paese ha infatti messo l’energia rinnovabile al centro della sua strategia nazionale per il decennio in corso, mirando a ridurre le emissioni entro il 2030. Basti pensare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che destina ben 62 miliardi di euro come incentivi per le fonti green entro il 2030, proponendosi di eliminare il carbone entro il 2025 e di raggiungere il 95-100% di elettricità generata da fonti rinnovabili entro il 2050.

Certo, le sfide e gli ostacoli non mancano, ma secondo Fabio Maiorana, Research Analyst di MainStreet Partners, questo periodo può essere considerato come un “Rinascimento dell’energia rinnovabile in Italia”. Tradotto, è arrivato il momento di osservare da vicino l’evoluzione del mercato energetico italiano alla ricerca di promettenti opportunità d’investimento.

Le rinnovabili in Italia, la situazione attuale
La transizione energetica è in corso. L’Italia ha già raggiunto una capacità di energia rinnovabile di circa 59,9 gigawatt, che equivale al 20% di copertura del consumo lordo finale di energia pulita, secondo Statista (dati 2022). Un risultato favorito anche dalle caratteristiche naturali del territorio, cha spazia dalle Alpi del Nord alle spiagge del Sud, offrendo un ampio spettro di paesaggi, ideali per lo sviluppo di svariate fonti rinnovabili.

L’energia idroelettrica detiene il primato con circa il 40% della quota di produzione, dominando nelle regioni montuose come quelle alpine. La fotovoltaica, al secondo posto con il 20%, prevale al Sud grazie alle latitudini più basse e maggiore esposizione solare. L’eolica rappresenta il 16% della produzione totale, principalmente derivante dalle isole siciliane e sarde e dalla parte meridionale della catena appenninica. Altre fonti rinnovabili includono il settore termico, le pompe di calore, il solare termico e il geotermico, principalmente presente in Toscana.

Questi numeri posizionano l’Italia come leader europeo, tra i primi tre produttori di energia verde del continente, con una quota di poco al di sopra del 17% di energia prodotta sul totale delle rinnovabili in Europa. Il paese si conferma anche come protagonista a livello internazionale nell’energia rinnovabile, collocandola tra i primi dieci a livello globale per capacità installata, secondo l’International Renewable Energy Agency.

Il futuro dell’energia rinnovabile in Italia
Insomma, l’Italia sta facendo passi avanti significativi nella transizione, superando alcuni target e allineando le sue politiche ai più ampi obiettivi europei. Ma, come MainStreet sottolinea, il prossimo futuro potrebbe rappresentare un periodo di “Rinascimento” per l’energia rinnovabile in Italia, con nuovi e importanti spazi di crescita. Secondo Mordor Intelligence, nel periodo 2022-2027 il mercato italiano dell’energia rinnovabile registrerà un tasso di crescita annuale composto del 7,1%. Non solo. Entro il 2030, l’Italia prevede di triplicare la produzione di energia solare e raddoppiare quella eolica, aspirando a coprire il 55% del consumo finale di energia elettrica con fonti rinnovabili.

Una previsione che coinvolgerà in primis, ma non solo, i grandi attori nel mercato delle rinnovabili, tra cui Enel Green Power (che fornisce energia a oltre il 27% della popolazione), ERG ed Edison, ma anche player più piccoli e meno conosciuti, come EF Solare Italia e Gruppo STG.

Le sfide da tenere presente
Nonostante i progressi, l’Italia deve affrontare diverse sfide nella sua transizione energetica, tra cui la questione della povertà energetica e la necessità di raggiungere ambiziosi obiettivi europei. Il suo percorso potrebbe essere rallentato dalla farraginosa burocrazia e dalle possibili contraddizioni politiche sull’argomento. Ecco perché riforme strategiche e politiche mirate rimangono fondamentali per migliorare la sicurezza energetica del paese e raggiungere gli obiettivi di lungo termine di sostenibilità che il paese si è dato.

In conclusione, il settore dell’energia rinnovabile in Italia è in transizione e oggi rappresenta “una florida frontiera di investimento che ha il potenziale di ridisegnare il panorama energetico italiano e contribuire in modo significativo allo spostamento globale verso la sostenibilità”, conclude Maiorana di MainStreet Partners.

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